Tisane, infusi e decotti non sono la stessa cosa. O meglio, sembrano identici ma in realtà si distinguono per varie caratteristiche.

Io ho una vera ossessione per tutto quello che è “bevanda calda aromatizzata” e magari con proprietà benefiche. Una passione forse anche maggiore di quella che nutro per centrifughe, frullati ed estratti di frutta e verdura.

Per me la tisana è tutto l’anno, nel senso che non c’è un periodo in cui la abbandono (stessa cosa con il gelato che consumo senza ritegno anche quando fa freddo). Anche d’estate la colazione prima di andare al lavoro è a base di tè, infuso o comunque un bel beverone caldo . In autunno e inverno raddoppio, nel senso che la sera dopo la doccia, prima di andare a letto, è diventata ormai un rito. Mi rilassa e mi fa sentire a casa, un po’ come il comfort food, che soddisfa e fa sentire coccolati, la tisana della sera rappresenta il mio comfort drink.

Proprio per questo ho imparato ad apprezzarne le particolarità e ho iniziato a creare anche le mie miscele personali che vanno un po’ in base al gusto e un po’ in base allo scopo. Ad esempio mi piace mescolare tè verde e liquirizia ma non lo assumo mai di sera perché ha un effetto stimolante che è l’esatto opposto di ciò che voglio ottenere prima di coricarmi. Oppure adoro lo zenzero e lo trovo perfetto accoppiato al limone, questo rimedio è anche utile per prevenire il mal di gola e molto più saporito di quello delle classiche bustine già pronte.

Conoscere le differenze che distinguono questi tipi di preparazione è fondamentale per assicurarsi la massima efficacia da ogni preziosa tazza senza vanificare le sostanze che la natura ci offre. Mentre l’infuso ricava maggiori proprietà benefiche delle erbe mediante la semplice immersione; il decotto richiede un tempo di ebollizione superiore per ottenere i principi attivi dalle parti più dure delle piante come le radici. Ma vediamo più in dettaglio:

  • Tisana è costituita da tre elementi: il rimedio base (remedium cardinale) che costituisce “la sostanza” del miscuglio: è quello che concede al preparato il principio attivo curativo. A supporto del primo serve poi un sostegno che consenta l’assorbimento delle sostanze (remedium adjuvans). Infine il terzo elemento (remedium costituens) a completare e rafforzare ulteriormente il mix di erbe.
  • Infuso utilizza le porzioni più delicate delle piante, quindi fiori, foglie o frutti. Si prepara gettando l’acqua bollente direttamente sulla miscela in una teiera o in un pentolino che deve essere coperto per non perdere le sostanze volatili contenute nel vapore. L’infusione va dai 10 ai 15 minuti al termine del quale può essere filtrato e bevuto.
  • Decotto in questo caso si sfruttano le parti più robuste delle piante fra cui radici, rami, bacche e cortecce. La miscela va fatta bollire in un pentolino con coperchio, generalmente, per circa 15-20 minuti. Trascorso questo tempo si lascia riposare la preparazione per far condensare il vapore creatosi in fase di ebollizione e poi si procede con il filtraggio.

E tu quale preferisci? 🙂
Consigli

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