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Ultimissimi giorni per raccontare le azioni di questo mese senza plastica che sta per concludersi.

Ecco cosa ho provato a fare durante la scorsa settimana.

 

1. Asciugamano di stoffa vs salviette usa e getta

asciugamano stoffa

Luglio senza plastica – Giorno 22. Altro oggetto sempre con me quando esco è questo piccolo asciugamano, occupa poco spazio ed è comodissimo quando voglio asciugarmi le mani nei bagni pubblici, senza sprecare carta ♻️

2. Kit per il pranzo vs posate di plastica

posate bambù kit pranzo

Luglio senza plastica – Giorno 23. Durante il giorno mangio spesso fuori quindi il rischio posate di plastica è sempre dietro l’angolo. Come faccio? Ecco il mio mini kit per evitare forchette usa e getta 🍴

3. Pranzo al sacco vs cibo confezionato

kit pranzo hummus cucina

Luglio senza plastica – Giorno 24. Portarsi la schiscetta da casa. Non ci riesco sempre ma questo mese mi sto impegnando a farlo più spesso. È un modo semplice per evitare cibi confezionati da consumare in pausa pranzo. Ci vuole un po’ di organizzazione ma è utile perchè mi permette di mangiare sempre qualcosa che mi piace, cucinato come decido io e ad un prezzo conveniente.

 

4. Tempo ben impiegato vs tempo sprecato

chitarra hobby passioni tempo

Luglio senza plastica – Giorno 25. Oggi un post un po’ diverso che potrà sembrare fuori tema eppure per me non lo è affatto. Ridurre i propri consumi ha a che fare con un cambio di prospettiva: capire che per stare bene non servono troppe cose. Scegliere con cura come impiegare il tempo fa parte del mio percorso. Un percorso di liberazione che mi ha portata alla consapevolezza del fatto che i miei momenti felici non sono quelli in cui faccio acquisti ma quelli in cui mi dedico a ciò che amo, che siano passioni, attività, esperienze o esseri viventi.

5. Acqua di cottura, usi alternativi

brodo cottura verdure cucina

Luglio senza plastica – Giorno 26. La R di riuso vale anche in cucina: quando sbollento qualche verdura tengo da parte l’acqua di cottura (ricca di sostanze) per cucinare altri piatti. Ad esempio per mettere in ammollo i legumi, come brodo per una zuppa oppure per cuocere la pasta o il riso che risulteranno più saporiti. Se non è salata invece la uso per innaffiare le piante. Ci avete mai provato?

 

6. Brodo vegetale con gli scarti di verdure

 

brodo verdure scarti alimentari

 

Luglio senza plastica – Giorno 27. In cucina quello che è comunemente considerato scarto spesso può essere impiegato in altri modi. Ciò che avanza quando pulisco la verdura ne è un esempio perfetto: per questo ho imparato a conservare tutto ciò che avanza di foglie/bucce/ parti fibrose in freezer. Solitamente ne scongelo una parte e la butto direttamente cosí nell’acqua per fare il brodo vegetale, quando invece sconfiggo la pigrizia, li cuocio in forno a bassa temperatura per essiccarli e poi macino per ottenere una specie di dado in polvere pronto all’uso.

 

7. Stoviglie durevoli vs posate e tovaglioli usa e gettaposate stoviglie stoffa

Luglio senza plastica – Giorno 28. La mia tavola contro gli sprechi non conosce stoviglie usa e getta, né tovaglioli di carta.

 

8. Moda etica vs Fast fashion

fast fashion moda etica tina

Luglio senza plastica – Giorno 30. Il tema di oggi riguarda ciò che indossiamo. L’industria della moda è la seconda più inquinante al mondo; i danni che produce non sono solo ambientali ma anche umanitari. Innanzitutto per produrre in grandi quantità e a basso prezzo si usano materiali scadenti composti perlopiù da plastica che lavando si disperde nei mari (e che non appena sudiamo fanno puzzare). In secondo luogo le fabbriche, spesso decentrate in Paesi poveri dove non ci sono norme a tutela dei lavoratori, sfruttano la popolazione locale che realizza i nostri capi in condizioni di lavoro e di vita disumane. Che si scelga di acquistare meno, di puntare sull’artigianato, sul made in Italy, sul vintage e i mercatini dell’usato, sullo scambio con amici e parenti, l’importante è FARE QUALCOSA! Comprare con criterio e consapevolezza è il primo passo verso un mondo migliore.

In questa foto indosso una camicetta di seta ripescata dall’armadio di mia mamma e una gonna comprata in un negozio dell’usato in Giappone. Non seguo uno stile particolare però mi piace reinventare; tanti dei miei capi sono di seconda mano o artigianali. Se vi interessa potrei iniziare una rubrica dedicata, fatemi sapere

P.s. Per saperne di più raccomando fortemente la visione di The True Cost.

 

Per approfondire