Per questo Luglio senza plastica non posterò quotidianamente ma ho pensato ad una programmazione diversa: nelle quattro settimane a seguire posterò degli approfondimenti mirati sulle 5 R della piramide dello zero waste per capire come metterle in pratica nel quotidiano.
Lo zero waste segue la medesima logica del principio di gerarchia dei rifiuti dell’Unione Europea. Se un prodotto non può essere riutilizzato, riparato, ricostruito, rinnovato, rifinito, rivenduto, riciclato o compostato, allora deve essere ridotto, ridisegnato o rimosso dalla produzione.
Rifiutare
Oggi iniziamo con la prima R: Rifiutare.
Da intendersi come un rifiuto di tutto ciò che è inutile, come ad esempio gli usa e getta, quando sostituibili con oggetti durevoli. Oppure scegliendo materiali più facili da riutilizzare e smaltire (cartone e vetro) rispetto alla plastica.
Qualche esempio di rifiuto in ottica sostenibile sono:
– dire no alle bottigliette d’acqua a favore delle borracce
– Dischetti struccanti sostituito da panno in cotone
– Gadget degli hotel con saponette/detergenti da casa
– Snack dalle macchinette con frutta fresca o secca
– Spazzolino da denti di bambù o ricaricabile
Nella foto di seguito qualche esempio concreto per dire no al monouso, in bagno come in cucina. Sì invece ad alternative durevoli a prodotti che solitamente sono usa e getta.
Che siano dischetti struccanti, cotton fioc o assorbenti, tovaglioli, pellicola alimentare, bottigliette d’acqua, lamette o fazzoletti, a (quasi) tutto c’è un’opzione più sostenibile.
Ci tengo a sottolineare che per rifiutare non necessariamente bisogna riempire la casa di nuovi oggetti. I panni struccanti possono essere ricavati da vecchi asciugamani, tovaglioli e fazzoletti da naso in stoffa sono patrimonio condiviso di generazione in generazione. La lametta che uso ora è un vecchio rasoio di mio papà trovato inutilizzato a casa dei miei, mentre i panni cerati se avete voglia potete crearli a casa con stoffe di cotone, ferro da stiro e cera d’api (o cera candellilla + olio vegetale).
Rifiutare significa anche dire no a prodotti con imballaggi esagerati: frutta, verdura, cereali, legumi, tè e tisane possono essere sostituiti da alternative sfuse. I detersivi si trovano facilmente alla spina e in molti casi la plastica può essere rimpiazzata da altri materiali più semplici da smaltire, come carta o vetro.
Qual è la vostra più grande sfida che rende difficile “dire no”?
Per approfondire
Ridurre, piramide dello zero waste
Riusare, piramide dello zero waste
Riciclare, piramide dello zero waste
Ridurre in compost, piramide dello zero waste