zero waste primi passi lista ridurre rifiuti

Nel mio primo post sul tema “zero rifiuti” in occasione della Zero Waste Week avevo promesso una lista di cose semplici che ho iniziato a fare quando ho cominciato a ripensare le mie abitudini in un’ottica più attenta all’ambiente.

Oggi voglio parlare delle prime sette mosse che mi hanno portato ad una sensibile riduzione di rifiuti (plastici e non). Immaginiamole come sette azioni da mettere in pratica questa prima settimana del 2018: una al giorno.

Di alcuni argomenti avevamo già parlato, se te lo sei perso ho inserito i link diretti per ciascun paragrafo. Per altri invece nei prossimi giorni approfondiremo punto per punto ognuna delle voci con motivazioni, dati e suggerimenti. Ho deciso di creare post separati perché ho troppe cose da dire, un unico articolo onnicomprensivo sarebbe diventato un romanzo insopportabile e nessuno sarebbe riuscito ad arrivare fino in fondo, ci scommetto!

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Per chi fosse curioso, ecco da dove sono partita.

Premetto che si tratta di comportamenti banalissimi, che magari alcune persone già adottano per motivi di praticità perché in effetti, oltre ad essere positive per l’ambiente, queste azioni sono anche efficaci e spesso facilitano la vita, tanto da essere diventate abitudini senza dovermi per nulla sforzare. In questo caso complimenti! Continua così perché sei già sulla buona strada 🙂

1. La borraccia

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Non esco mai di casa senza la mia acqua, ho sempre sete quindi per me il primo passo verso la riduzione dei rifiuti è stato forse questo: basta bottigliette in plastica usa e getta. È qualcosa di talmente semplice che mi sento banale a scriverlo eppure spesso non ci si pensa. Tantissime sono le persone affezionate alle bottiglie monouso. Evitarle significa che oltre all’ambiente ne trae giovamento anche il portafogli: la spesa per una borraccia o una bottiglia termica in inox di media qualità si aggira fra i 10 – 25 euro e la si può utilizzare per anni, un costo ammortizzato in poco tempo se lo si paragona alla spesa quotidiana in bottigliette usa e getta.

2. Portare la propria busta in stoffa quando si fa la spesa

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Al supermercato, mercato o in genere in un qualsiasi negozio è inutile farsi dare una busta in plastica che poi andrà ad occupare spazio in casa. Molto meglio una shopper da tenere sempre con sè in borsa: il peso è minimo ma il risparmio di plastica è evidente se pensiamo a quante buste riusciremo ad evitare. Per saperne di più sull’argomento clicca qui.

3. Coppetta mestruale e assorbenti lavabili

coppetta mestruale assorbenti ecologici

La vera rivoluzione zero waste avviene in bagno, la coppetta è stata per me una grande scoperta come anche gli assorbenti lavabili. Esistono quelli in cotone, flanella o in microspugna di bamboo ecologico e possono avere pattern e forme diverse in base alle esigenze (per la notte, per il perizoma, ecc). Io li ho acquistati su questo sito. Qui trovate un post senza filtri in cui vi parlo della mia esperienza a proposito di coppette, mestruazioni, vagine e assorbenti ecologici!

4. Tovaglioli e fazzoletti di stoffa

fazzoletti stoffa naso zero waste cotone

Spulcia nel corredo della mamma/nonna/prozia di quinto grado: scoprirai meraviglie sepolte. I tovaglioli in stoffa sono bellissimi, morbidi e confortevoli al tatto e possono essere riutilizzati infinite volte. A casa ne abbiamo centinaia di inutilizzati, quindi ho deciso di abbandonare scottex e tovaglioli di carta per dare loro nuova vita. Se non dovessi averne, a breve pubblicherò un diy per crearne di mano tua o per rimodernare quelli che già possiedi 😉 Stesso discorso per i fazzoletti: molto di moda negli anni passati, ora sono quasi completamente in disuso. Io ne ho scovati di bellissimi fra la collezione di mia mamma (ereditata dalla nonna), ricamati a mano e leggeri in modo da essere trasportati senza ingombrare. Sono gli stessi che usavo da bambina e che per qualche motivo avevo messo da parte in favore dei fazzoletti usa e getta.

5. La spesa sfusa

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Quando possibile è una grande soddisfazione. Bellissima da vedere, profuma di genuino e permette di risparmiare davvero tanti materiali non compostabili. Pensa a tutti i prodotti che si acquistano nei supermercati, ognuno ha un packaging (che sia in plastica o carta). Spesso poi all’involucro esterno segue un confezionamento interno come accade per i cracker o alcuni tipi di biscotti. Anche i prodotti sfusi come formaggi, ricotta o affettati vengono distribuiti in vaschette usa e getta di plastica oppure incartati in altra plastica o carta plastificata. Dal 1 gennaio 2018 vogliono addirittura vietarci le sporte da casa per trasportare frutta e verdura. Ora facciamo un gioco: immagina un luogo dove ogni ingrediente può essere inserito in un tuo contenitore o nelle tue buste. Annota mentalmente le differenze. Non credo ci sia bisogno di aggiungere altro. Luoghi del genere esistono e sono i mercati, i negozi che vendono sfuso (Bio al Sacco, Negozio Leggero, alcuni Carrefour, Usosfuso, i mercati locali o quelli della Coldiretti, ecc) sparsi un po’ in tutta Italia, per scoprire quelli più vicini a te clicca qui) 🙂

6. Struccaggio

struccaggio struccarsi senza rifiuti panno cotone

Esistono molte alternative ai dischetti usa e getta in cotone. I panni in microfibra, quelli in cotone, le spugne di konjac e i pad in silicone sono solo alcuni esempi. Clicca qui per scoprire le alternative senza sprechi per struccarsi nel pieno rispetto dell’ambiente.

7. Bio pulizie 

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Oli essenziali, aceto e bicarbonato sono alleati preziosi per la cura degli ambienti domestici. Ma non solo! Ecco qualche consiglio su come usare al meglio  gli ingredienti naturali per il bucato, per diffondere aromi terapeutici negli ambienti e per la pulizia della casa in sostituzione a detersivi tossici e nocivi.

Queste sono le prime semplici azioni che chiunque può mettere in campo, ce n’è qualcuna che già fa parte delle tue abitudini? Ne hai adottate altre prima di queste? Fammi sapere come ha avuto inizio il tuo percorso verso la riduzione dei rifiuti oppure se post come questo possono aiutare 🙂